lunedì 17 agosto 2015

Estate 2015 - parte 2

Il tempo passa tra rade ed escursioni, cene ed aperitivi e ci troviamo in un batter d’occhio all’ultima settimana, quella del rientro. Il meteo preannuncia un peggioramento a partire da venerdì, ma è ancora presto per esserne certi. I fronti sul Mare del Nord sembrano minacciosi, ma si muovono lentamente. Alla fine il maltempo sarà previsto per sabato in serata e decidiamo di iniziare il rientro il 12, con prima tappa a Cala Galera. Partenza alle 7,10 di mattina ed arrivo dopo circa 10 ore. Il vento alla partenza è favorevole con intensità di 12-15 kn e ci permette una bellissima veleggiata a velocità intorno ai 5kn fino al traverso di Montalto di Castro. Poi procediamo con randa e motore per non ritardare troppo l’ora di arrivo. Questa è la tappa più lunga: circa 61 mn. Durante il tragitto avvistiamo in lontananza due scie di barche a motore provenienti dalla nostra sinistra. Abbiamo la precedenza ma tengo sempre d’occhio la situazione … non si sa mai. La traiettoria lascia intuire un passaggio a poppa con molta tranquillità. Il mare è piatto. In prossimità notiamo la prima barca virare mostrando chiaramente l’intenzione di passarci a prua e così fa, alzando un’onda di 1,5 mt a dieci metri dalla nostra prua. La seconda barca fa altrettanto, con una virata ancor più pronunciata. Probabilmente si divertono a vederci ballare nell’improvvisa tempesta causata dal loro passaggio. Mi fanno pensare a quei fastidiosi automobilisti che in autostrada a 140 Km/h si portano ad 1 mt dal tuo posteriore e cominciano a lampeggiare impazienti …. Il resto del viaggio prosegue senza altre sorprese. Passato l’attraversamento dei traghetti per il Giglio dobbiamo circumnavigare l’Argentario fino a Cala Galera. Qui la tempesta da moto a motore è perpetua. Non trovano pace! Personalmente non ho nulla contro i naviganti a motore, ma devo ammettere che queste esperienze non mi fanno apprezzare a pieno il loro spirito marinaresco. Dopo una notte di riposo si riparte per Riva di Traiano, sosta tecnica di fine vacanza ed il giorno seguente rotta verso Roma, dove rientriamo tranquillamente, attesi dal mitico Mauro. Ci ha riservato un bel posticino in banchina per uno sbarco agevole di ciurma e accessori. Finita la crociera. Non abbiamo esplorato nuovi lidi, ma il calore dell’Isola d’Elba ci aiuterà sicuramente a riscaldare le tristi serate invernali. Buon vento!

martedì 4 agosto 2015

Estate 2015

Partenza prevista domenica 26 luglio e puntuale arriva la burrasca! Forza 9 sul mar Ligure, 8 Tirreno centrale ovest e 7 Tirreno centrale est. Si parte martedì con mare agitato in attenuazione. Prima sosta, come sempre, Riva di Traiano. Poi Cala Galera. Vento al gran lasco, 12-15 kn. Manteniamo una media di 6 kn con punte oltre i 7 kn. In prossimità del porto vediamo un cumulo nembo minaccioso sul Giglio. Via la randa e, nell'istante in cui riavvolgevamo il fiocco, veniamo investiti da una raffica a 30 kn. Il fortunale dura circa un'ora e per l'ormeggio veniamo aiutati dal gommone. Sosta prevista a Cala Galera un giorno, con bagno alla Feniglia e cenetta succulenta. Siamo però costretti a prolungare di un altro giorno per indisponibilità di ormeggi a Porto Azzurro. Si riparte il 2 agosto. L'atterraggio a Porto Azzurro dopo sette anni di assenza è emozionante. I pontili dei Brokers del Mediterraneo non ci sono più. Ora il marina è comunale, gestito in modo impeccabile, comodo ed accogliente. La banchina dove una volta attraccava il traghetto ora ospita i grandi yachts a motore ed i pontili galleggianti sono riparati dal molo di frangiflutti, riducendo il dondolio della risacca ad un minimo quasi impercettibile. Unico neo i costi, ora tra i più alti del Tirreno. Il 3 si parte da Porto Azzurro per Marciana Marina, tappa finale e nostra meta abituale. Nel canale tra Cavo e Piombino navighiamo con vento di prua a 20-25 Kn ed onda bassa e ripida. Appena passato Cavo iniziamo la danza con i traghetti da e per Porto Ferraio. Ne avvistiamo sei, che in un batter d'occhio ci sono davanti. Rallentiamo ed acceleriamo tra uno e l'altro fino a passare oltre la rotta. Ci troviamo al largo con onda di 1-2 metri e vento di bolina stretta, che ci accompagneranno fino alla meta. Ad un miglio dall'ingresso del porto ammainiamo il fiocco e, quasi contemporaneamente sentiamo il motore che perde colpi. Sia a marcia avanti che indietro arranca. Abbiamo qualcosa nell'elica. Spegniamo, riapriamo tutto il fiocco e chiamiamo il Circolo della Vela. In circa 15 minuti siamo all'imboccatura del porto, dove i magnifici ragazzi del Circolo ci aspettano con il gommone per portarci all'ormeggio. Ammainiamo ed eseguiamo la manovra di attracco. Siamo fermi. Tiro fuori bombola ed erogatore e vado a controllare. L'elica è completamente avvolta da un grande telo di plastica, di quelli usati dai pescatori. A largo era completamente invisibile. Impiego circa 15 minuti per districare la matassa e liberare l'elica. Per fortuna eravamo in prossimità del porto e con vento favorevole, altrimenti la gestione dell'emergenza sarebbe stata decisamente più complessa. Ora ci fermiamo per qualche giorno con i nostri amici del Circolo. Il programma prevede rade a Procchio, tuffi, nuotate e spaghettate … nient'altro. A si, ovviamente birra ghiacciata in frigo.

venerdì 24 luglio 2015

DOPO UN ANNO SI RITORNA ....

Un anno difficile. Una lunga assenza dalla mia passione, ma ora si torna. Finalmente ricomincio a sentire il soffio del vento che mi trascina via in luoghi noti ma sempre diversi. Ritrovo me stesso ed i miei affetti in un'armonia con la natura che non può essere descritta, ma solo percepita. Eccomi qua! Buon vento a tutti i naviganti!

lunedì 29 luglio 2013

FINALMENTE!!! - Diario di bordo

Siamo al 17 agosto. Salpiamo da Riva di Traiano per rientrare a Roma, dove ci aspetta il figlio di Mauro. Un ragazzo bravo quanto il padre, che ci accoglie con un sorriso e tanta cordialità. Abbiamo terminato la nostra avventura. Sistemiamo la barca, sbarchiamo le cibarie residue ed il vestiario. Predisponiamo tutto per la sosta invernale e siamo con i piedi a terra. Tanti ricordi ci riempiono il cuore ed animano la gioia di esser riusciti, anche quest'anno, a realizzare i programmi fatti durante il lungo e freddo inverno. Ora inizieremo a pensare alla prossima crociera e, con l'aiuto del mio valido equipaggio, potremo osare sempre di più. Buon vento!

Il 16 salpiamo per Riva di Traiano. Usciti dal riparo del promontorio dell'Argentario si alza un vento teso da NW che ci regala due magnifiche ore di gran lasco con velocità media di 5,0 Kn e punte fino a 6,2 Kn. Pranzare in pozzetto con il brusio del vento e lo sciabordio delle onde sulla prua della barca non ha prezzo. Alle 18.00 siamo in porto. Laviamo la barca, doccia e cena al Baia Blu, dove si mangia pesce di ottima qualità, cucinato in modo eccellente.

Siamo a Ferragosto. Rimaniamo a Cala Galera a iniziamo le operazioni di disarmo del tender e preparazione invernale del motore, per lo stivaggio. Nel pomeriggio bagno alla Feniglia e la sera cena al Terra Ferma. Una giornata di tutto relax.

Sono le 5 di mattina. I pescherecci sono tutti rientrati, ma continua costante il dondolio provocato da una serie di ondine. Alle 7 le ondine sono onde e la prua sbatte su e giù, come in navigazione. Si è alzato un vento costante da S-SW. La perturbazione veloce prevista per il giorno successivo ha anticipato il suo corso. Salpiamo l'ancora e facciamo prua verso il promontorio dell'Argentario. Finché siamo all'interno del golfo di Marina di Campo non riusciamo ad avanzare a più di 4 Kn. La prua sbatte. Le onde formano una serie di piccole montagne, generate da due sistemi che si scontrano: uno proveniente da S ed uno da SW. La situazione rimane immutata fino al traverso della punta a S dell'Elba, dove inizia un leggero miglioramento. Acquistiamo 1,5 Kn di velocità e proseguiamo con randa e motore. Il motore deve essere mantenuto a non più di 2000 g/m, per evitare di sbattere eccessivamente di prua. Al traverso del Giglio ne sentiamo l'effetto e la situazione migliora decisamente. Da qui in avanti procediamo spediti a 6,5 Kn verso la nostra meta, che raggiungiamo in 9,5 ore contro le 8,0 previste con tempo buono. Ormai siamo comunque allenati alla fatica, tanto da riuscire a concederci una notte di danze con la musica del Mezzo Kilometro, al ristorante Terra Ferma di Cala Galera.

Il 13 agosto ci svegliamo con il ricordo dei fuochi d'artificio a ritmo di musica. Un rapido giro in paese per acquistare della frutta fresca, un saluto agli amici che ci hanno ospitato e siamo pronti per riprendere il viaggio. Questa volta siamo al giro di boa ed abbiamo nel cuore una serie di bei ricordi ed un pizzico di nostalgia. Il programma d navigazione prevede il periplo dell'Elba a ovest, da Marciana Marina fino a Marina di Campo, dove passeremo la notte in rada. Sono circa tre ore di navigazione con un magnifico panorama sulla sinistra, tutt'intorno al Monte Capanne. Siamo saldamente ancorati verso le 16.00 e subito ci tuffiamo nel blu per rinfrescarci e divertirci con un po di tuffi da poppa e da prua. Il mio piccolo ma esperto marinaio tenta il suo primo tuffo dal pulpito di prua e, dopo un po di esitazione è in acqua, fiera della sua opera. Il sole cala e la cambusiera prepara una cena gustosa e leggera da consumare mentre sorge la luna. Domani ci aspettano 55 Mn fino a Cala Galera.

Ci svegliamo di buon mattino con i nostri vicini di rada. In una barca a motore c'è una coppia matura che decide di prendere il tender ed allontanarsi per fare il bagno. Stanno via alcune ore durante le quali, in accordo con le previsioni, si alza un vento da S-SE con media di 15 kn e raffiche fino a 20-25 kn. Mentre i due allegri naviganti sono a fare il loro bagnetto l'ancora della barca speda e la barca si dirige velocemente contro una nave maestosa, del valore di circa 15 M$. L'equipaggio della nave si accorge immediatamente della cosa e salta sul gommone di servizio alla volta della barca a motore alla deriva. Secondo il Codice della Navigazione avrebbero potuto impadronirsi della barca o chiedere una ricompensa pari al valore della medesima, invece i due ragazzi partiti per il salvataggio si sono fatti in quattro per recuperare il natante e riportarlo ad un ancoraggio sicuro. Nel bel mezzo della scena ritorna l'allegra coppietta e lui inizia una pantomima di giustificazioni e (suppongo finte) mortificazioni per l'accaduto. Alla fine ringrazia timidamente e si allontana per un nuovo ancoraggio. Ai due marinai che hanno salvato la barca dalla deriva o, nella migliore delle ipotesi, dalla collisione con una nave da 15 M$, sono andati solo dei timidi ringraziamenti. Non gli hanno neanche offerto da bere. Mentre l'allegra coppietta, dopo aver eseguito un secondo ancoraggio, si è concessa un meritato bagnetto intorno alla barca recuperata. Bravi! Un comportamento da vera gente di mare. La morale è che non è un caso se il Codice della Navigazione impone che sulle barche all'ancora rimanga sempre una persona in grado di governare. Ovviamente, ma non c'è bisogno di sottolinearlo, la mia totale ammirazione va ai due “veri” marinai che si sono prodigati al salvataggio, senza nulla chiedere in cambio ai due sciagurati.

Tornando alla nostra crociera, salpiamo l'ancora dalla rada di Procchio intorno alle 15.00 con mare formato e vento da SE di intensità 20 kn. Siamo diretti a Marciana Marina dove stazioneremo per una settimana, dedicandoci alle escursioni nell'entroterra. Marciana Marina è un porto meraviglioso, gestito da ragazzi fantastici, capaci ed accoglienti. Il paese vive intorno all'attività marittima e di sera si anima con una moltitudine di iniziative. Da evidenziare la festa di Santa Chiara, il 12 agosto, con un superbo spettacolo pirotecnico a ritmo di musica.

Aegylon, Capraia. Quando Dio la creò pensava sicuramente al Paradiso. Una piccola isola a nord dell'Arcipelago Toscano, abitata da gente cordiale ed accogliente. Ci sono Sonia e Claudio che gestiscono il porto ed il campo boe. C'è il Vecchio Scorfano, il ristorante fronte molo dove si mangia ottimo pesce di giornata. E c'è anche Nonno Beppe, un delizioso chiringuito messo su da Beppe, il pescatore, dove si può mangiare carpaccio di pesce preparato con vera maestria. Passiamo due giorni al campo boe, dove il momento più divertente è l'ormeggio dei nuovi arrivati. Ogni giorno Claudio lavora incessantemente dalle 16.00 alle 20.00 per ormeggiare 40 barche al campo boe. Ed in quest'arco di tempo si possono ammirare tutte le sfumature della natura umana. C'è il rispettoso delle regole, educato, che attende pazientemente il suo turno all'ancora. C'è il furbetto che piazza la sua prua a 10 cm dalle barche alla boa, pensando di ottenere così qualche privilegio, a rischio di collisione. Riesce ad ottenere uno strillo da Claudio con successivo richiamo al rispetto delle regole. C'è poi il personaggio potente, quello che non può aspettare e chiama Sonia alla radio dichiarando: “io pago! Trovatemi un posto!”. Per fortuna non c'è sempre posto per questi personaggi. Poi c'è Manlio. Conosciuto in tutto il Mediterraneo settentrionale, che chiama il canale 69 e dice: “Ciao Sonia, sono Manlio. Sono qui con un 44. Mi trovi un buco?”. Per Manlio c'è sempre un buco pronto ….. ce ne accorgiamo quando lo incrociamo a terra, accompagnato da due splendide fanciulle dall'aria marinara. Quando ci si allontana da un posto così non ci si lascia solo un po' di anima, ma anche un pezzo di cuore. Ma purtroppo, come tutte le cose belle, anche i nostri due giorni terminano e si salpa, con prua verso la rada di Procchio, Elba. Qui ci consoliamo con un pomeriggio tra tuffi ed immersioni. Alla sera decidiamo di rimanere in rada e, dopo una cenetta gustosa, preparata dalla cambusiera, ci prepariamo per la sosta. La notte è meravigliosa e fresca. Dobbiamo coprirci per non sentir freddo. Il cielo stellato ci offre uno spettacolo difficilmente esprimibile con le semplici parole.

Al terzo giorno Eolo e Nettuno smettono di litigare ed il mare torna calmo, con una piacevole brezza da N-NW. Si parte. Prima tappa a Riva di Traiano, dove si vedono ancora più marcati gli effetti della crisi. Poca gente in banchina, esercizi commerciali deserti. Locali in vendita dall'anno scorso ed il mitico bar giornalaio, nostro storico punto di riferimento per la partita di biliardino familiare, chiuso! La mattina dopo si fa carburante e l'intramontabile benzinaio, notando che non consumiamo quasi nulla, ci fa partecipi di una sua massima: “ecco, adesso voi co sto carburante ce fate tutta la vacanza ed il PIL nun sale”. Saggio! Anche perchè le barche a motore in navigazione sono una vera rarità. Molliamo la banchina del carburante e facciamo prua verso Cala Galera. La traversata è uno spettacolo e un vento teso da NW, tra i 12 ed i 15 Kn, ci permette di fare circa due ore di splendida veleggiata …. solo il sibilo del vento ed il suono delle onde che si infrangono contro la nostra prua. Alle 18.00 siamo a Cala Galera, dove Claudio Mare ci riserva la solita accoglienza familiare. Ormai ci conosciamo da anni ed ogni estate, quando ci rivediamo, è un vero piacere. Si prepara il tender e via, alla Feniglia, dove facciamo un magnifico bagno. Rientro in barca e cenetta con birra ghiacciata. Cosa volere di più dalla vita? Il mattino ci svegliamo di buon ora e iniziamo a sistemare tutto per la traversata verso Punta Ala. Quest'anno allungheremo un po' triangolando su Giglio Porto per vedere la Concordia. Si parte. Il mare è liscio come l'olio. Passato il promontorio dell'Argentario facciamo prua verso il Giglio ed in un batter d'occhio siamo al traverso della Concordia. I lavori fervono ed i container che permetteranno il galleggiamento di questo disastro della stupidità umana sono quasi interamente saldati alla murata di sinistra della nave, ormai defunta. Rimaniamo qualche minuto in rispettoso silenzio, scattiamo qualche foto e riprendiamo la nostra navigazione. La giornata scorre piacevole tra il pranzo preparato dalla cambusiera ed il piacevole dondolio della navigazione. Alle 19.00 siamo ormeggiati a Punta Ala. Splendida accoglienza e docce impareggiabili. Qui si vede un po' più di movimento. Decidiamo di fermarci un giorno. La spiaggetta ed un po' di sano ozio ci aspettano!

Barca pronta. Cambusa fatta. Ultimi controlli e salutiamo il mitico Mauro per dirigerci al Porto di Roma, dove metteremo a punto le ultime cose in previsione della partenza, prevista per il giorno dopo. La calma piatta con totale assenza di vento ci fanno presumere un cambiamento delle condizioni ed infatti lunedì, puntuale, monta mare e vento da sud. Le previsioni lungo la rotta danno visibilità da scarsa a cattiva con rovesci isolati …. anche quest'anno dobbiamo attendere prima di mollare gli ormeggi. Dopo una rapida consultazione familiare decidiamo di rimandare la partenza di due giorni, con mare in diminuzione e tempo in miglioramento. Speriamo che il meteo sia confermato. Intanto ci consoliamo con le giostre, i gonfiabili ed i bucatini all'amatriciana, innaffiati da un superbo Montepulciano d'Abruzzo.

lunedì 22 luglio 2013

Il ritorno estivo

Anche quest'anno una lunga assenza, imposta dagli eventi e da una crisi persistente che non vuole saperne di abbandonare il nostro paese. L'intelaiatura produttiva italiana è ormai distrutta o allo stremo. Resistono solo le aziende che riescono a fatturare all'estero. La nautica non è stata esentata, al contrario, ha subito pesantemente le errate politiche nazionali, tanto da mettere in discussione anche le prossime edizioni di un salone nautico tra i più importanti del mondo. Lasciamoci tutto questo alle spalle e tentiamo di allontanarci dalla "civiltà" per qualche settimana. Il guscio è quasi pronto e le intenzioni per la crociera sono delle migliori. Come lo scorso anno tenterò di farmi perdonare la lunga assenza con un diario di bordo da condividere con voi. Buon vento e .... a presto.

sabato 4 agosto 2012

Diario di bordo

Purtroppo i quotidiani impegni non mi permettono di aggiornare questo blog come vorrei. Allora, ora che ho un pò di tempo a disposizione, pubblico un diario di bordo, che aggiornerò di tanto in tanto. Buon divertimento.

Dopo le fatiche dell'inverno, finalmente viene l'estate e ci si prepara alla crociera. La barca è pronta in cantiere, varata e pulita. Ma le previsioni meteo danno tre giorni di maestrale. Ne approfittiamo per fare cambusa e gli ultimi ritocchi.
Le previsioni si rivelano esatte al minuto. Il vento cala e al terzo giorno molliamo gli ormeggi e facciamo rotta a nord-ovest. Prima sosta tecnica a Riva di Traiano, dove riempiamo serbatoi e taniche di rispetto.
All'arrivo le docce sono sempre accoglienti. Quando si va per mare ci si accorge che le gioie quotidiane sono racchiuse nelle cose che, in città, sembrano le più banali.
Si riparte il giorrno dopo, vento da ovest e rotta nord-ovest. Ci aiuta. Dopo circa cinque ore siamo a Cala Galera. Le barche incontrate lungo la via sono pochissime e quasi esclusivamente a vela. Un panorama decisamente diverso rispetto agli anni passati, che rispecchia in pieno il difficile momento economico che il nostro paese sta vivendo.
Nei porti non si fatica a trovar posto e il popolo dei naviganti “normali” trova finalmente la disponibilità e la cortesia che si conviene.
Terza giornata di viaggio, stessa rotta, vento sud-ovest. Perfetto. Questa volta ci spinge e ci fa guadagnare circa mezzo nodo di velocità.
Arrivo a Punta Ala nel tardo pomeriggio. Il posto è stupendo e l'accoglienza degna della migliore marineria. Se questi sono i risultati della crisi, dove le persone normali riescono a ricevere un trattamento normale, la dove erano bistrattate a vantaggio dell'arroganza di chi sfoggiava soldi facili non dichiarati, tutto sommato non ci si può lamentare. Lo interpreto come un segnale positivo di ripresa. Quarto giorno: sosta. Ne approfittiamo per riposarci, perlustrando l'approdo che abbiamo scelto come base. Decisamente tra i più belli e ben organizzati tra tutti quelli che abbiamo girato in 12 anni di navigazioni nel Mediterraneo.

Primo aggiornamento.
Dopo un week end di riposo, gelati e bagnetti nella spiaggetta vicino al porto, si va in caletta con amici. In una ventina di minuti siamo sul posto e diamo fondo all'ancora.
L'acqua è fresca e limpida. Ci sono molti pesci e non ci sono meduse. Situazione magnifica per un bel bagno. ..... e via con tuffi, capriole, snorkeling, ecc...
Verso l'una si sale a bordo, doccetta di acqua dolce e giù in cucina. Il menù prevede pennette al pesto, che sono buone di per se, ma in mare lo sono ancor di più.
Nel pomeriggio fa capolino il maestrale, che alza un pò d'onda. Si decide di rientrare e, lungo la via, ci divertiamo a cavalcare le onde che, con quindici, diciotto nodi di vento si presentano ben formate e spumeggianti.
In una mezz'ora siamo all'ormeggio. Con vento al traverso e senza elica di prua il mio fidato marinaio  (mia moglie) porta a prua la cima del corpo morto a velocità degna delle olimpiadi. Siamo fermi, divertiti da una magnifica giornata trascorsa all'aperto in buona compagnia e già ci prepariamo alla prossima uscita.

Secondo aggiornamento.
Il Maestrale va a multipli di tre giorni e dopo i primi tre ha deciso di cotinuare. Il mare però si mantiene tra 3 e 4 e per un'uscita a vela è l'ideale.
Convinto l'equipaggio e mollati gli ormeggi facciamo rotta verso l'Elba per poi virare verso lo  scoglio dello Sparviero, che usiamo come boa, e puntare a nord verso Cala Violina.
Con il solo fiocco interamente svolto si fila a 4 nodi con punte di 5 sotto raffica. Nelle andature di bolina si deve lavorare di timone per vincere l'effetto puggiero dell'armo.
Nel pomeriggio si rientra. L'ormeggio con vento a traverso, che vuole abbattere la prua a tutti i costi, presenta le sue difficoltà, ma dopo qualche manovra ed il prezioso aiuto dell'equipaggio siamo saldamente ormeggiati.
Il giorno dopo il vento rinforza e l'onda sale. Decidiamo di concederci un giorno di relax con i nostri amici e, dopo qualche visita ai luoghi di attrazione (non pochi)) della zona ed un pò di sano shopping, finiamo la giornata a bagno nel Calidario di Venturina. Niente male come atmosfera.

Oggi in porto è entrato un CBS Harmony che, tentando l'ormeggio, ha abbattuto la prua sotto vento al traverso ed ha quasi demolito un povero Sun Odissey che aveva la sfortuna di essere ormeggiato alla sua sinistra. Per fortuna i due proprietari si sono scambiati le generalità e gli estremi dell'assicurazione in modo assolutamente civile.
Il segreto di un buon ormeggio con vento al traverso, in assenza di elica di prua, risiede nella velocità di manovra e, sopratutto, nella velocità di recupero e fissaggio della cima del corpo morto a prua, che devono essere tanto maggiori quanto maggiore è l'intensità del vento. Per questo è necessaria la collaborazione dell'equipaggio, che deve lavorare in assoluta sintonia e coordinamento con il Comandante.

Terzo aggiornamento.
E' sera, le 9,20; calma piatta. Siamo a passeggio sul molo quando sentiamo un lieve sciabordio d'onda che tende ad aumentare. Qualche minuto dopo si scatena un vento furioso di Grecale che in un attimo alza onda che entra dritta dall'imboccatura del porto.
Vado in banchina a controllare l'ormeggio. Tutto bene, ma è meglio rinforzare la cima di sopravento. Chiudo il tendalino e ritiro la scaletta, che è violentemente agitata dal vento.
Controllo l'intensità con gli strumenti di bordo: 25-28 nodi. Non è un dramma, ma a pelo d'acqua l'intensità sembra maggiore. Intanto in porto si è formata onda da 30 a 50 cm.
Controllo l'evoluzione del tempo e rimango in pozzetto fino alle 2,00. L'ormeggio è saldo e la barca ha assunto un dondolio ritmico .... posso andare a dormire.
La notte è stellata e la visibilità eccellente. Sembra di essere in rada.

Quarto aggiornamento.
Venticello da sud- sud-ovest e mare calmo. Decidiamo di uscire con gli amici e fare rada a Cala Violina.
Undici persone: sei adulti e cinque bambini; una barca a vela ed un motoscafo. Si parte.
Ancoraggio a ridosso del crinale sud della cala e subito un bel tuffo. L'acqua è limpida e di un verde smeraldo. Ogni tanto ci fa visita qualche medusa di passaggio, ma non disturba la nostra baldoria.
Ora di pranzo, ci si riunisce nel pozzetto. I bambini saltano e scorrazzano fino a quando non scende un silenzio anomalo .... sono di fronte alla pasta, con la bocca impegnata.
Dopo pranzo, quattro chiacchiere ed arriva l'ora di salpare l'ancora. In certe situazioni si vorrebbe fermare il tempo, ma purtroppo non è ancora possibile (ci stiamo lavorando). Rotta sud e in venti minuti circa siamo in porto.
Ormeggiati, laviamo la barca e ci godiamo il tramonto.

Quinto aggiornamento.
Inizia la terza settimana, quella del rientro.
L'atmosfera non è gioiosa come all'andata, ma è pur sempre vancanza. Anche il tempo è triste ed il bollettino dà isolati piovaschi e colpi di vento con mare mosso su tutto il Tirreno centro settentrionale. Diamo un'occhiata all'orizzonte, lungo la nostra rotta e sembra libera. I cumuli nembi sono concentrati sotto costa e nell'entroterra. Prepariamo la barca, serriamo i boccaporti, mettiamo in sicurezza tutti gli oggetti che possono "volare" via e partiamo.
Doppianto lo Scoglio dello Sparviero facciamo rotta 150° ed il mare ci accoglie con un'onda lunga, residuo della libecciata del giorno precedente, con altezza variabile tra 1 e 2 metri. Tutto sommato il dondolio è ritmico e piacevole. Il vento è dritto di prua, intorno ai 10 nodi. Va avanti così fino al promontorio dell'Argentario, dove il mare si alza fino a 3 metri a causa del rimbalzo delle onde lungo la scogliera.
Doppiato il promontorio l'onda è al giardinetto e ci fà rollare un pò, ma in compenso non troviamo il solito traffico di motoristi ad accoglierci, che ci avrebbe fatto ballare anche di più.
Siamo all'ormeggio a Cala Galera dopo sette ore di mare. Un'ora in più rispetto a condizioni di corrente e vento favorevoli, ma in compenso non abbiamno avuto alcun piovasco lungo la nostra rotta. La barca è piena di salsedine, lasciata dagli spruzzi delle onde infrante contro la carena. Una bella lavata e poi la mitica doccia serale.
Al ritorno dalla doccia il mio equipaggio mi fa trovare in tavola una carbonara degna del miglior ristorante romano. Grazie! Siete il miglior equipaggio che un comandate possa desiderare.
La notte è fresca e serena e ce ne andiamo a dormire soddisfatti.

Sesto aggiornamento.
In attesa del tempo propizio facciamo sosta a Cala Galera, dove conosciamo Domenico, il pirata di Porto Ercole, che ci descrive nei dettagli la festa dei pirati. Alla prossima edizione parteciperemo sicuramente anche noi. Per gli interessati, fate una visita al sito www.portoercole.org , dove troverete tutti i dettagli ed un bellissimo video.
La sera facciamo sosta al Terraferma, allietati dalla musica del Mezzo Kilometro. Alle 11.00 tutti in pista scatenati.
Il giorno dopo preparo la barca per la partenza ed incontro in banchina una persona a me molto cara, che non vedevo da anni. E' stato un vero piacere.
Barca pronta. Saluto alla torre e via. Facciamo rotta sud-ovest e finalmente abbiamo vento e corrente favorevoli. La randa prende perfettamente e, aiutata da un filo di motore, ci fa volare a 6 nodi di media, con punte a 7-7,5 nodi. L'onda è al giardinetto e ci sospinge con un dolce rollio.
In prossimità di Civitavecchia il vento cala e l'onda cresce fino a circa 1 metro, per effetto della riduzione della profondità. Balliamo un pò, ma ormai siamo quasi arrivati. Alle 17,30 siamo saldamente ormeggiati ed ancora una volta mi compimento con l'equipaggio per l'ottima manovra, eseguita velocemente ed in perfetto coordinamento.
Lavaggio barca, sistemazione cime, mitica doccia ed a tavola. La "nostroma" ha preparato riso alla zucca, cotolette di pollo e patate saltate in padella. Una bella birra ed alle 11.30 fuochi d'artificio a Civitavecchia, perfettamente visibili dal pozzetto. Una bellissima sorpresa per la preparazione all'ultima tappa del viaggio.

Ultimo aggiornamento.
Sosta tecnica a Riva di Traiano. Si lava e smonta il tender e si fa girare il suo motore con acqua dolce per una decina di minuti. Poi si stiva tutto in gavone. Pulizia ottoni, pieno di acqua e gasolio e pronti per la tappa di ritorno. Gli armadietti sono già vuoti. Tutto è pronto per lo sbarco.
Il giorno seguente si tolgono gli ormeggi e si salpa verso Roma. Il meteo da buono nel Tirreno Centrale Est, con vento di Maestrale a 10-15 nodi. Ancora una volta ideale per spingerci dolcemente verso la meta.
La barca  fila a meraviglia, tanto da guadagnare una mezz'ora sul tempo di percorrenza medio.
All'arrivo siamo accolti da un lieve rinforzo di vento ed onda che penetra in profondità lungo il Tevere. Facciamo attenzione alla barra di sabbia. Il fondale scende a tratti sotto i 2.5  metri e l'ecoscandaglio  suona l'allareme di bassa profondità, ma dopo pochi minuti siamo dentro senza problemi. Ci dirigiamo all'rmeggio dal mitico Mauro, dove siamo accolti con un gran sorriso e tanta cortesia. Gli ormeggiatori "imbrigliano" la barca a prova di tempesta. Non ci resta che sbarcare tutto e sistemare il nostro guscio per la sosta invernale.
Qualche ritocco il giorno dopo e, aimè, pronti per tornare alla solita vita "civile".

Quest'anno ho voluto condividere con voi le nostre piccole avventure e spero che vi sia piaciuto leggerle.
Buon Vento!

sabato 28 aprile 2012

Modalità di pagamento della tassa sulle imbarcazioni

Finalmente l'Agenzia delle entrate ha pubblicato le modalità di pagamento della tassa sulle imbarcazioni. Di seguito il link al comunicato, dove potete trovare tutte le informazioni necessarie. Buon vento Clicca qui per accedere al testo dell'Agenzia delle Entrate
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