martedì 13 luglio 2010

Il trasferimento di Bappa



Era tutto l'inverno che, tra una nevicata ed un temporale, programmavo il trasferimento di Bappa nel luogo di vacanza. Salivoli. Delizioso borgo adiacente a Piombino, a sole 5,5 nm dall'Elba e pieno di meravigliosi ridossi con l'acqua cristallina, come la spiaggia di Baratti.
Bappa è pronta. La carena appena fatta, controlli eseguiti ... tutto a posto. La ritiro dal cantiere e dirigo al Porto di Roma per i preparativi finali.
Roberto e Martina saranno i miei deliziosi compagni di viaggio.
Il giorno dopo, fatta cambusa e carburante, alle 11.00 am si parte. Ci attendono 105 nm di navigazione, coperta in 19 ore.
Verso le 4.00 pm siamo al traverso di Civitavecchia. Diamo un'occhio al traffico commerciale senza esserne troppo impensieriti. Siamo abbastanza a largo per poterlo gestire al meglio.
Il mare è poco mosso. Ogni tanto un'ondina più dispettosa delle altre ci fa ballare, ma con una mano di randa e motore a ¾ filiamo tra i 6 ed i 7 kn senza alcun rollio.
Cala la notte e siamo tra Giannutri, il Giglio e l'Argentario. Il mare rinforza un pò, ma niente di preoccupante. Ci compensa la luna piena che, raggiungendo lo zenit, rischiara la notte di una luce magica. Ci illumina alle spalle e la mia ombra si riflette sul pannello strumenti.
Alle 2.00 am del giorno successivo doppiamo le Formiche di Grosseto, con il loro faro. Il mare, appena passata la strettoia formata dal promontorio dell'Argentario con il Giglio è calmo; una lastra immobile. E' calato anche il vento, quindi la randa non ci porta più, ma continua a stabilizzarci.
All'alba qualche attimo di tensione ... siamo alla volta di Piombino. Vediamo benissimo il faro dell'Isolotto di Palmaiola ma non distinguiamo l'isolotto di Cerboli, che dovremmo doppiare a circa 1 nm di distanza. Aguzzando la vista si intravede la sagoma della terra ferma, ma l'isolotto non ha fari o miragli di segnalazione, quindi bisogna solo sapere che c'è e tenersene alla larga. Comunque man mano che albeggia i suoi contorni diventano più nitidi e siamo ben sicuri (GPS a parte) di passargli al traverso alla giusta distanza.
Alle 5.30 am siamo in prossimità del Marina di Salivoli e incrociamo i primi traghetti che fanno la spola tra l'Elba ed il continente. Come al solito avremmo la precedeza, ma meglio cederla ..... sono più pesanti e fanno male.
Alle 6.00 am siamo all'imboccatura del porto .... Marina di Salivoli, Marina di Salivoli, Marina di Salivoli; qui Bappa, ci dirigiamo all'ormeggio Golf 27, chiediamo assistenza. Dopo qualche istante riceviamo la risposta della torre, garbata ed accogliente e, giunti all'ormeggio, troviamo il ragazzo pronto a consegnarci la cimetta del corpo morto ed a prendere le nostre cime di poppa.
Siamo fermi. L'avventura è terminata. Il borgo di Salivoli è immerso nella mersavigliosa luce dell'alba e noi siamo soddisfatti e rigenerati. Dopo 19 ore in mare abbiamo perso la cognizione del tempo “cittadino” e riacquistato il contatto con Madre Natura. Di tanto in tanto ce n'è veramente bisogno! Ora posso concedermi qualche ora di sonno, prima di rientrare in città dove, domani, sarò nuovamente immerso nel traffico quotidiano.

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