sabato 21 novembre 2009

Spaghetti alle Vongole

E' un pò di tempo che non si parla di cucina. Perchè allora non andare su un classico dei sapori di mare? Gli spaghetti alle vongole.
Per 4 persone occorrono 400 grammi di spaghetti, uno spicchio d'aglio, due cucchiai di olio, mezzo bicchiere di vino bianco, un mazzetto di prezzemolo fresco e cos'altro? Ma certo, 500 grammi di vongole veraci.
Per assicurare la riuscita del piatto occorre spurgare le vongole. Io le metto a bagno per mezza giornata con del sale, poi le "batto" una ad una e scarto quelle che "suonano male".
Una bella pentola piena d'acqua a bollire e, intanto scaldiamo lo spicchio d'aglio nell'olio in una padella larga. Quando l'aglio è imbiondito lo togliamo e versiamo le vongole coprendo con un coperchio e facendo cuocere a fiamma media per circa 15 minuti.
Quando tutte le vongole sono aperte aggiungiamo il prezzemolo ed il vino e lasciamo insaporire per qualche minuto.
Nel frattempo scoliamo gli spaghetti (ci siamo ricordati di metterli nell'acqua bollente vero?); meglio se un pò al dente e versiamo nella padella insieme alle vongole.
Saltiamo e mescoliamo il tutto e .... voilat, il gioco è fatto.
Se vi piace, anche un pizzico di pepe non guasta.
Buon appetito!

domenica 15 novembre 2009

Week End di pioggia

Un tranquillo week end di pioggia.
Piuttosto che una passeggiata con l'ombrello, parecchi preferiscono i centri commerciali, che in questo periodo si affollano di "Babbi Natale".
Al mare comincia la selezione. I marinai estivi, anche i più irriducibili, dopo aver preparato la barca per l'inverno si dirigono presso le località di montagna, che iniziano la stagione. I marinai a tempo pieno, ivece, sono sempre al mare e scrutano l'orizzonte in attesa dei segnali rivelatori del migioramento climatico.
E per chi non è nè al mare, nè in montagna? .... perchè non trovare consolazione in un piatto semplice e marinaresco? A voi la scelta.
Buona Domenica.

domenica 1 novembre 2009

Altre immersioni sul promontorio di Portofino

Sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, un altro splendido week end al mare, con temperatura primaverile ed ottima compagnia.
Due immersioni con il San Fruttuoso Diving di Santa Margherita Ligure e cena con gli amici al Park Hotel Suisse.
Sabato siamo scesi alla secca Gonzati. Profondità massima 36 metri e 48 minuti di immersione.
Domeninca abbiamo scelto l'altare, in tema con la giornata. Una parete ricca di gorgonie e splendidamente popolata. Profondità massima 39 metri e 40 minuti di immersione.
La temperatura dell'acqua era di 19°C ... una vera meraviglia.
Non ho ancora scaricato le foto .... ma a breve pubblicherò le migliori.
A dire il vero ci mancavano le Scuba's Angels.
Buon inizio settimana a tutti.

domenica 18 ottobre 2009

Il mare d'inverno ...


Non è ancora inverno, ma le strade per il mare sono scorrevoli, la folla non assalta più le spiagge e le località di mare si trasformano in luoghi tranquilli, pronti a regalare momenti magici.
Sabato 17 ottobre. Giornata di sole. Temperatura di superficie tra i 15 ed i 20 gradi Centigradi.
Un gruppo di 4 temerari del team Sub-instructor, armati di mute stagne, gav, pinne, maschere ed erogatori si dirige verso Rapallo. Arriviamo al diving Abyss verso le 11.00 e cominciamo a preparare l’imbarco e l’attrezzatura. Partenza della barca prevista alle 13.30.
Appena imbarcati la prima bella sorpresa: siamo in 12, noi 4 e ben 8 belle ragazze “agguerrite” e competenti, che poi scopriamo appartenere al team Scuba’s Angels (il nome mi piace molto e mi sembra appropriato).
Dove andiamo? La giornata è magnifica, il mare è piatto e all’orizzonte si svolge una regata di piccole velette. La guida ci dice che la visibilità in acqua è superiore ai 20 metri e “L’altare” è una bellissima immersione. Ok. Andiamo là.
Dopo 20 minuti di navigazione siamo sul posto. Leghiamo la barca al gavitello e ci prepariamo per il tuffo.
Qualche minuto e siamo tutti in acqua. Un veloce controllo e … giù.
Il pedagno è a 18 metri. Ci stacchiamo e ci dirigiamo in profondità, con la parete sulla destra. In pochi minuti siamo a 42 metri. La temperatura dell’acqua è di 18°C. Il nostro obiettivo è la grande cernia che vive tranquilla in quel fondale. Lungo la via vediamo nuvole di pesci: orate, occhiate, saraghi e tra le rocce anche un’aragosta. Ci guardiamo un po’ intorno e … eccola. E’ bellissima ed imponente, per niente turbata dalla nostra presenza.
Uno sguardo al manometro: 100 bar. Il computer segnala 3 minuti di deco. Meglio iniziare la risalita.
Ci portiamo lentamente a 20 metri e girovaghiamo tra le rocce risalendo piano, piano fino a 15 metri. L’orologio segnala 40 minuti di immersione ed il computer non “borbotta” più. Ancora un giro. C’è talmente tanto pesce che è difficile decidere di tornare in barca, ma il manometro ora indica 50 bar e devo fare la sosta di sicurezza di 3 minuti a 5 metri.
Con gli occhi ed il cuore paghi delle meraviglie che ho avuto modo di vedere segnalo ai miei compagni che comincio le procedure di risalita e vado verso la catena del gavitello.
Piano, piano mi porto a 5 metri ed effettuo la sosta, poi mi porto in superficie. In breve vedo spuntare fuori dall’acqua anche le teste delle “amazzoni” che ci hanno deliziato della loro presenza e poi i miei compagni di avventura.
Siamo tutti in barca, diretti al porto, mentre smontiamo ed “insacchiamo” l’attrezzatura.
Che bella giornata! Grazie amici.

Trovate tutte le foto dell’immersione sul sito guscidinoce.com alla pagina
Foto Immersioni Sub
inoltre nella sezione sfondi del sito troverete alcuni sfondi creati con le foto dell'immersione il link diretto e' Sfondi di mare

domenica 11 ottobre 2009

LA VELA AL 49° SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE DI GENOVA


Sabato 10 ottobre 2009. L’ultimo week end del salone nautico.
Le previsioni meteo non sono delle migliori, ma alla fine della giornata posso dire di essere stato fortunato. Un po’ di vento, nubi minacciose all’orizzonte, ma la temperatura è primaverile e si gode di piacevolissimi sprazzi di sole.
Arrivo al Salone col battello, partenza dall’Acquario. Appena sbarcato mi immergo nella folla. Saremo migliaia. Si fa fatica a camminare.
Negli ultimi anni le aree espositive sono raddoppiate. Al posto del vecchio Padiglione B, “antico” ritrovo degli appassionati di vela, ora sorge un modernissimo edificio stipato di gommoni, motoscafi e “ferri da stiro” di tutte le dimensioni e per tutte le tasche.
Non c’è che dire. La maggior attenzione è certamente dedicata ai motoristi.
E la vela? Il Padiglione Mondoinvela per fortuna è al solito posto. Le barche sono tutte in acqua, distribuite tra le darsene 1 e 2 e la Darsena Tecnica. Si ha un po’ l’impressione che la vela medio-piccola, ovvero le imbarcazioni da 9 a 15 metri, sia stata in qualche modo “ghettizzata”. Ciò nonostante ed a dispetto della crisi ancora pungente, si vedono molte novità.
Interessante la nuova linea della Bavaria, disegnata da Farr Yacht Design e BMW Group Designworks. Sono esposti il 32 Cruiser (9,99 m) ed il 55 Cruiser (16,75 m), rispettivamente entry level e top gamma. Le intermedie hanno ancora la vecchia livrea, sebbene con qualche modifica, soprattutto negli interni.
La soluzione della spiaggetta di poppa ribaltabile, specialmente nel 32 Cruiser è notevole, aumentando di circa 1 metro la lunghezza della barca alla fonda; particolare non trascurabile durante le soste estive in caletta.
La Elan era presente con la nuova gamma sportiva. Da segnalare L’Elan 310 (9,25 m) e l’Elan 380 (11,34).
Rinnovata anche la gamma di Jeanneau e Beneteau che, data la fama dei marchi, risultava quasi inavvicinabile per la quantità di persone in fila, in attesa di salire a bordo.
Tra le curiosità si deve annoverare la protesta di un poveretto, che asseriva di aver pagato interamente un’imbarcazione (meglio non citare il cantiere) senza mai averla ricevuta. Bha!
Nel Teatro del Mare, all’interno del Padiglione Mondoinvela, ho avuto modo di assistere alla presentazione dell’ultimo libro di Cristiana Bartolomei: Fari d’Italia. Immagini affascinanti e qualche “chicca” storica ne rendono piacevole la lettura. Interessante sapere che quasi tutti i fari d’Italia sono ormai automatizzati e senza presidio umano. Se da un lato questo è un vantaggio per il contenimento dei costi, dall’altro porta al degrado delle strutture per mancanza di manutenzione ordinaria, cosa che non sembra impensierire il Demanio più di tanto. Perché non dare in gestione a privati queste strutture meravigliose? Potrebbe essere una buona soluzione.
Tirate le somme è stata una bella giornata, piacevole ed interessante. Spero solo che gli spazi dedicati alla vela non siano ulteriormente “sacrificati” negli anni a venire. Buon Vento!

domenica 27 settembre 2009

49° Salone Nautico Internazionale di Genova















Torna l'appuntamento più importante dell'anno per tutti gli amanti del mare, italiani e non solo.
Mentre le banchine si svuotano e gli ultimi armatori si affrettano a preparare le proprie barche per l'inverno, a Genova, dal 3 all'11 ottobre 2009 avrà luogo il 49° Salone Nautico Internazionale.
Per gli appassionati della vela, ormai da qualche anno, le barche sono tutte in acqua, distribuite prevalentemente tra il Marina 2 e la Darsena di Ponente.
Il salone sarà aperto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.30. Il biglietto costa 15,00 Euro (Ridotto 12,00 Euro e gratis per i ragazzi fino a 5 anni compiuti).
Ci sono vari modi per raggiungere il salone: per le auto sono disponibili parcheggi dislocati in varie zone della città, tutti opportunamente segnalati. Per chi preferisce il treno sono disponibili collegamenti continui con navetta. Per chi non vuole rinunciare alla navigazione è possibile imbarcarsi da vari punti del Porto.
Per saperne di più visitate il sito ufficiale: www.genoaboatshow.com troverete tutte le informazioni per organizzare una belissima gita nel "mondo dei sogni" ... per gli amanti del mare naturalmente.

sabato 12 settembre 2009

.... e pensiamo già alla prossima estate

Vacanze finite. Tutti in città. La prossima settimana riaprono anche le scuole .... insomma una vera tragedia.
Come sopravvivere?
Intanto cominciamo già a pensare alla prossima estate. Iniziamo a fare programmi per le prossime crociere, itinerari, luoghi, navigazioni, mentre abbiamo ancora nel cuore i paesaggi appena lasciati e le esperienze che, come sempre, ci hanno arricchito.
Buon rientro a tutti.

domenica 2 agosto 2009

GIGLIO PORTO

All'isola del Giglio si assapora ancora l'atmosfefra marinaresca tipica della tradizione dei tempi andati.
Il porto è gestito dal Comune e gli ormeggiatori sono gentili e disponibili, oltre che dotati di grande pazienza con i “diportisti della domenica”.
Il porto è accessibile dopo le 18.00, previa prenotazione da effettuare la mattina del giorno stesso, chiamando telefonicamente.
L'ormeggio deve essere lasciato entro le 9,30 del giorno successivo, eventualmente effettuando una nuova prenotrazione per la sera.
La banchina dei transiti è quella del molo di frangiflutto e non è attrezzata con acqua e luce. Non ci sono corpi morti, quindi si dà fondo all'ancora su fondale sabbioso, buon tenitore.
In caso di Maestrale l'ancora sarà sopravvento sulla dritta dell'imbarcazione. Lato opposto con Libeccio.
L'acqua nel porto è sorprendentemente limpida ed il paese, sviluppato tutto intorno, è carino ed accogliente.
I negozi espongono oggetti e souvenirs di varia natura.
E' possibile fare cambusa nelle immediate vicinanze della banchina. Consigliabile il mercatino del mercoledì, con gli odori ed i sapori tipici della zona.
Un distributore presso l'attracco dei traghetti assicura il rifornimento sia stradale che marino.
Una bomboniera nel Mediterraneo, dove ci si siente avvolti da amichevole cordialità, in un paesaggio incantato.
Certamente un paradiso da proteggere e mantenere con cura.

mercoledì 8 luglio 2009

Sapori d'altri tempi

Al porto di Riva di Traiano esiste un posto magico. Una terrazza con piscina sul mare, ristorante raffinato, gentilezza e cortesia. Sapori spesso dimenticati nella caotica ed arrogante vita “moderna”.

lunedì 22 giugno 2009

Un giorno diverso

Una giornata all’aria aperta ed in allegria con la famiglia e gli amici.
La 21° Pinnata dell’Adda è stata l’occasione per incontrare vecchi e nuovi amici, in una splendida cornice naturale.
L’evento sportivo è serio e gli atleti del nuoto pinnato si concentrano per la gara. Ma per chi vuole “seriamente” divertirsi esistono premi per il gruppo più numeroso, per la miglior coreografia, per l’ultimo arrivato e,… insomma, quasi tutti i partecipanti alla fine rimediano un premio.
Il mitico gruppo dell’Alta Marea quest’anno ha imbandito una tavola galleggiante. Un surf? Ma no! Una vera e propria trattoria dal nome esplicativo: “La tavola umida”. Tovaglie, piatti, posate, bicchieri, un menù di tutto rispetto e, soprattutto, tanto buon vino. Non mancavano i camerieri ed il cuoco.
Anche i due battelli di servizio, pieni di derrate alimentari, hanno fatto egregiamente il loro mestiere, giungendo vuoti al traguardo.
Mentre i nostri scendevano trasportati dalla corrente, mangiando, bevendo ed intonando cori degni del miglior reggimento Alpini, le famiglie e gli amici “terrestri” li seguivano a bordo fiume, a piedi o in bicicletta.
Come è finita? Due coppe vinte: miglior coreografia (assolutamente meritata) e secondo gruppo più numeroso. E poi tutti al ristorante a festeggiare.
Per il prossimo anno si tenta il record del gruppo più numeroso.

domenica 31 maggio 2009

Fusilli pomodoro e gamberi

Era un pò che non si parlava di cucina, così eccovi una nuova ricetta, anche questa sperimentata, tanto veloce quanto gustosa.
Per due persone servono 200g di fusilli, due pomodori maturi, 6 gamgeri (grandi) e mezzo bicchiere di vino bianco.
Mettete a bollire l'acqua in una pentola e, nel frattempo, tagliate a dadini i pomodori e poneteli in una padella con olio, sale, ed una manciata di erba cipollina. Aggiungete i gamberi, ben lavati, e mettete a cuocere a fuoco lento.
L'acqua bolle. Versate i fusilli.
Qualche minuto prima che la pasta sia cotta scoperchiate il sugo e versate il vino.
Scolate la pasta e versatela nella padella col sugo. Fate saltare il tutto e ... il gioco è fatto.
Servite in tavola e buon appetito.

domenica 24 maggio 2009

Il Porto

La mattina il porto si sveglia come una piccola città.
La luce tiepida e l'aria salmastra augurano una buona giornata.
Il bar è già aperto. Qualcuno scende dalla barca ed entra a fare colazione. Qualcun altro preferisce godersi il risveglio dal pozzetto, sotto il tendalino, gustando un caffè appena uscito dalla Moka.
In lontananza si odono i primi rumori del cantiere.
Aprono i negozzi; inizia il passeggio.
I Charter e le barche scuola fanno gli appelli e si preparano a salpare.
Si alza la brezza, le vele escono ed iniziano a bordeggiare, mentre qualcuno scalda i motori.
La piccola città è sveglia!

domenica 3 maggio 2009

Ricominciamo ad immergerci


L’ultima immersione nel log book datava 15/08/07. Quasi due anni senza mettere la testa sott’acqua. Il 2 maggio del 2009 si riparte!
Il giorno prima si prova tutta l’attrezzatura. Giro come un folle per casa con la muta stagna addosso. Anna mi prende in giro … anche su Facebook, ma sono talmente emozionato...
Il Jacket è un po’ stretto ma va ancora bene. Gli erogatori li ho fatti controllare dal mitico Paolino. Tutto a posto. Sono pronto per domani.
Sveglia alle 7.15. Colazione veloce, prendo la borsa ed esco per recarmi all’appuntamento con Walter.
Pronti via, verso Loano, dove ci attende la Gallinara.
Arriviamo in porto alle 11.00 circa. Un po’ di traffico ci ha rallentato, ma ora siamo al diving. Ci vestiamo, montiamo l’attrezzatura e la carichiamo sull’ape che la porta alla barca. Un veloce breafing, ci contiamo; siamo tutti. Possiamo partire.
Dopo poco più di 30 minuti abbiamo raggiunto il versante ovest dell’isola. Gettiamo l’ancora, indossiamo il Jacket, i pesi, le pinne, controlliamo il compagno e ci tuffiamo in acqua.
Raduno a poppa della barca. Tutto ok! Iniziamo la discesa nel blu.
Tocchiamo il fondale a circa 10 metri di profondità. La visibilità è discreta. Ci dirigiamo verso la parete, che teniamo alla nostra destra. Piano, piano scendiamo sbirciando qua e la tra le fessure della roccia, piena di gorgonie. A 27 metri troviamo una grotta dove vivono un gronco ed una cernia. Sono li entrambi e non sembrano troppo seccati dalla nostra presenza.
Ci allontaniamo dalla grotta. Un controllo alla strumentazione. La temperatura dell’acqua è di 14 gradi Centigradi. Il tempo di immersione è ora di 25 minuti. Il manometro segna 130 bar ed il computer dà 8 minuti ancora in curva. Iniziamo a risalire.
Raggiungo i 100 bar quando siamo a 16 metri, ormai con la parete alla nostra sinistra. Ai piedi di una roccia c’è qualcosa di simile ad un tubo. La guida mi fa cenno di scattare una foto. Dentro il tubo vive un gronco, tutto rannicchiato ed al sicuro.
Sono passati 45 minuti da quando siamo entrati in acqua. Ormai abbiamo raggiunto la barca ed iniziamo la risalita. Sosta di sicurezza e siamo fuori.
Saliamo in barca, ci togliamo i pesi, le pinne, l’attrezzatura e prendiamo posto.
Motore acceso. Si salpa l’ancora e partiamo con rotta verso il porto.
Una splendida giornata, ideale per riprendere ad andare sott’acqua.
Grazie Walter, grazie Paolo. E intanto mi preparo alla prossima immersione.

martedì 21 aprile 2009

Joe Falco

Joe Falco, il fido Nostromo del Comandante Joe Jack, solcava i mari con il mercantile "Pazienza" e usava volare maestoso sul ponte della nave per controllare il carico e gli uomini al lavoro.
Il Comandante Joe Jack passava molto tempo a scrutare il volo di Joe Falco. Era il suo passatempo preferito. Lo aiutava a rilassarsi ed abbandonare per un pò il peso di tutte le responsabilità che si portava dietro.
Un giorno Joe Falco, durante uno scalo, conobbe Cocca Bella, una gallina di facili costumi, con la quale ebbe una relazione.
Quando il mercantile "Pazienza" partì per la sua nuova destinazione, Joe Falco era come sempre sul ponte e Cocca Bella era sul molo a salutarlo.
Passò del tempo e Cocca Bella diede alla luce un pulcino, che chiamò Will, figlio della relazione con Joe Falco.
Cocca Bella era ambiziosa e voleva il massimo per il suo Will. Lo crebbe convincendolo che un giorno avrebbe volato alto e possente come un Falco. Cocca Bella non parlò mai a Will di suo padre, perchè riteneva che Will fosse migliore e non ne avesse bisogno. Così come non cercò mai di dire a Joe Falco che aveva un figlio, perchè riteneva Will una sua proprietà esclusiva.
Col passare degli anni Will diventava un bel galletto, spavaldo ed arrogante. Si sentiva il padrone del mondo. Sua madre continuava a complimentarsi con lui e, più lo lodava, più Will si gasava. Si sentiva un vero falco lui, non un semplice galletto come gli amici che frequentava.
Un bel giorno Will fu pronto per iniziare a lavorare e, tronfio delle lusinghe di Cocca Bella, decise di imbarcarsi su un mercantile per diventare Nostromo.
In porto era arrivato il mercantile “Pazienza” e si vociferava che il suo comandante fosse in cerca di giovani apprendisti per dare una mano al suo vecchio Nostromo.
Will si presentò a rapporto. Disse di saper volare come un falco e che voleva lavorare su quella nave. Quello doveva essere il suo posto.
Joe Jack era irritato dall'arroganza di Will ma in vita sua non si era mai fermato alle apparenze e decise di dargli una chance.
"Pazienza" salpò e Will fu chiamato sul ponte per conoscere Joe Falco, il Nostromo al quale avrebbe dato una mano. Will lo squadrò, lo guardò con sufficienza e tra se e se pensò: "sarà una passeggiata, questo vecchio babbione non riuscirà a starmi dietro ed il suo posto sarà mio".
Ma Will non era consapevole dei pericoli della navigazione, né tantomeno sapeva volare come diceva. Aveva doti e capacità, ma non riusciva ad esprimerli, accecato dall’arroganza com’era.
Decise di dare una dimostrazione della sua superiorità. Avrebbe fatto vedere a quel vecchio falco come sapeva volare lui. Salì sull'albero maestro e fece un balzo per spiccare il volo.
Aprì le sue ali e cominciò a batterle più forte che poteva, ma non succedeva niente, continuava a cadere. Per un attimo gli tornarono alla mente le parole di Cocca Bella. Gli diceva sempre che un giorno avrebbe volato alto e possente come un falco, ma solo ora si rendeva conto della realtà. Era un galletto e non aveva mai provato a volare prima. Le sue ali non erano adatte.
Cadde giù inesorabilmente. Un tonfo sordo ai piedi del Comandante Joe Jack, che, con lo sguardo triste ed una smorfia di dolore sul viso, chiamò la ciurma e gli chiese di raccoglierlo da terra e portarlo in infermeria.
Quel giovane, arrogante galletto avrebbe potuto essere un bravo Nostromo, ma non avrebbe mai potuto volare. Doveva solo ascoltare con umiltà quanto Joe Falco poteva insegnargli, seguire la parte buona della sua indole, senza soccombere alla comodità delle sterili lusinghe.
Joe Falco spiccò il volo. Doveva cercare ancora il giovane adatto da addestrare ed a cui lasciare finalmente il suo posto.
Il Comandante Joe Jack sentì una goccia cadere. Alzò gli occhi al cielo. C’era solo Joe Falco che volava maestoso in un cielo terso.

lunedì 6 aprile 2009

Solidarietà

Normalmente parliamo di cose belle, mare, natura, cucina... Ma oggi non si può non pensare a quello che è successo in Abruzzo.
Mio padre era abruzzese. Mia madre è abruzzese. Quasi tutti i miei parenti sono abruzzesi.
I luoghi che ora vediamo devastati sono quelli dove ho trascorso la mia infanzia e gran parte della mia adolescenza.
Questa notte giovani, anziani, bambini sono rimasti senza casa, per non parlare di chi ha perso la vita. Che Dio li accolga in pace.
Il gran cuore del popolo italiano ha messo in moto la macchina della solidarietà. Tutta Italia si è mobilitata per dare una mano ai propri fratelli. In questi momenti tragici viene fuori il meglio di noi. Non esiste destra e sinistra, nero e bianco. C'è solo un grande popolo, di cui sentirsi orgogliosamente parte.
Ma c'è un dettaglio che continua a tornarmi in mente, senza tregua. Qualcuno aveva predetto la catastrofe ed è stato deriso. La scienza ufficiale, i baroni, i professori, dicono che ciò che è sucesso era imprevedibile, ma rimane il fatto che qualcuno aveva comunque previsto qualcosa di tragico e non è stato ascoltato.
Come mai un popolo capace di tanta generosità ed altruismo, di tanta solidarietà, ha ancora pregiudizi e mancanza assoluta di umiltà nei confronti di possibili nuove teorie che non vengano partorite dal mondo scientifico convenzionale?
Qualsiasi cosa possa essere utile a salvare delle vite umane dovrebbe essere presa in considerazione, anche se si tratta di teorie non convenzionali e all'apparenza "bizzarre". ... Del resto qualche centinaio di anni fa qualcuno fu ucciso per aver affermato che la terra ruotava intorno al sole.
SOLIDARIETA'AI FRATELLI ABRUZZESI.

domenica 29 marzo 2009

Un giorno di pioggia: tempo di gamberi e zucchine


Oggi non possiamo andare al mare. Fuori piove e abbiamo tante cose da fare in casa. Allora attiviamo la fantasia e facciamoci aiutare dai profumi e dai sapori del mare.
Vediamo un po’cosa c’è nel frigo. Un cartoccio di gamberi freschi, una bottiglia di vino bianco, una zucchina, dei pomodori, una cipolla, …. nel freezer ci sono anche dei piselli e nella dispensa un pacco di trenette. Bene! Mi sembra ci sia tutto l’occorrente per un bel piatto di linguine al ragù di verdure con gamberi.
Diamoci da fare.
Prendiamo i gamberi, sgusciamoli e togliamo le teste. Una sciacquata e li teniamo da parte. Tagliamo la cipolla e mettiamola a soffriggere in una padella con coperchio.
Mentre la cipolla si imbiondisce tagliamo la zucchina ed il pomodoro a pezzettini. Quando la cipolla è imbiondita aggiungiamo le verdure tagliate, i gamberi ed i piselli, sale e pepe a piacere, copriamo il tutto e lasciamo cuocere per circa 15 minuti.
Intanto versiamo le trenette nell’acqua bollente.
Diamo una controllata al contenuto della padella, spruzziamo un pò di vino bianco e lasciamo per altri cinque minuti.
Bene. Scoliamo la pasta e versiamola nella padella con il ragù di verdure e gamberi. Saltiamo il tutto e versiamo in una spaghettiera. … Il pranzo è servito. Buon appetito.

sabato 21 marzo 2009

Aria di primavera

Sabato. Una bella mattinata di sole. Niente impegni particolari e tanta voglia di andare al mare.
Sbrigo in fretta un paio di cosette e via ... tutti al porto.
Lungo la via passo dal solito pescatore di fiducia, dò una sbirciatina. Bè, un certo languorino c'è e sul bancone ci sono delle vongole veraci strepitose.
Ci penso un attimo ed è cosa fatta. Esco dalla bottega del pescatore, entro nel piccolo alimentari di fianco e prendo una bottiglia di vino bianco e mezzo chilo di spaghetti. Mi guardo intorno in cerca degli ingredenti mancanti . Eccoli, un piccolo angolo con della verdura. Prendo una testa d'aglio, un mazzetto di prezemolo, ed una bottiglia d'acqua.
Riprendiamo il breve viaggio verso il porto e, in un attimo siamo davanti alla barca. Saliamo, apriamo il tambuccio e predisponiamo quanto abbiamo comprato nella zona cucina.
Un pò di organizzazione. Io penso al pranzo. Mamma e piccolina pensano alla tavola.
Metto l'acqua a bollire e nel frattempo preparo le vongole.
Metto dell'olio in una padella con un coperchio e faccio imbiondire l'aglio. Poi verso le vongole e copro il tutto. Ogni tanto controllo e, quando tutte le vongole sono aperte innaffio con mezzo bicchiere di vino che faccio concentrare quanto basta. Aggiungo il prezzemolo a guarnizione e voilat. Le vongole sono pronte .... che profumino! Non resisto, ne provo una.
Intanto gli spaghetti che avevo versato nell'acqua bollente sono cotti, al dente. Li scolo e li verso in una spasa bella larga. Verso anche le vongole e rimescolo il tutto. Ancora un pò di prezzemolo fresco a guarnizione. Ci siamo!
Salgo in coperta dove le mie donne hanno imbandito una bellissima tavola.
Siamo al sole, respiriamo aria di mare e mangiamo un ottimo piatto di spaghetti alle vongole, accompagnato da vino bianco ghiacciato (il frigo è una bomba!). Che vogliamo di più dalla vita!
... Spero di avervi fatto venire appetito e voglia di mare. Buon pranzo a tutti.

sabato 14 marzo 2009

Una giornata storta

Da più di un mese pregustavo la gioia di rivedere amici di vecchia data in un'occasione particolare, organizzata appositamente per ricordare i bei tempi andati, con un pizzico di nostalgia, ma con la gioia di sempre.

Mogli, mariti, figli, giochi, buona tavola ....

Arriva il venerdì della partenza, biglietti pronti, bagagli pure e cosa succede? La fortuna e cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. La piccola Elisa non ha avuto un colpo di tosse per tutto l'inverno, è passata indenne a ben 5 nevicate ed ora? Senza preavviso: tosse, catarro, naso otturato e 38 di febbre. Sembra una micetta bastonata. Fa tanta tenerezza che ho solo voglia di abbracciarla e tenermela stretta finchè non si sentirà meglio.

Cambiamo i biglietti e, vai di tachipirina e mucolitico.

La notte trascorre tra lamenti, mugolii e tosse, tosse, tosse. Ma quando passa? Bhe, forse dobbiamo avere un pò di pazienza. Avrà bisogno di qualche giorno. Intanto me l'abbraccio e la coccolo per tirarla un pò su.

Sabato mattina ancora 38 di febbre. Altra tachipirina.

Passa il tempo, la tachipirina fa effetto. La febbre scende, la tosse dà un pò di tregua e la mia micetta riesce a distrarsi ed a giocare un pochino.

Ne approfitto per pensare ai miei amici, ora saranno in macchina per raggiungere il luogo dell'evento. Con la mente ed il cuore sono con loro. Tutto il resto è piantato qua, a seicento chilometri di distanza.

Intanto il mio piccolo tesoro si è addormantato. Una carezza, un bacio sulla fronte.

Buona giornata a tutti.

sabato 7 marzo 2009

Il bravo Comandante


Il bravo comandante conosce il porto di destinazione e calcola la rotta migliore per raggiungerlo. Considera il carico, le caratteristiche dell’equipaggio, le condizioni del mare e del tempo. Si informa sulle correnti ed i venti prevalenti e valuta attentamente tutti i possibili imprevisti.
Il bravo comandante è sempre vigile ed attento all’ambiente che lo circonda.
Il bravo comandante rispetta la natura e ne teme la forza.
Il bravo comandante riflette prima di impartire ordini e calcola tutte le conseguenze che questi possono generare. Gli ordini sono brevi e precisi e mai contraddetti.
Il bravo comandante è un esempio per i propri uomini, che lo stimano ed amano per le sue doti.
Il bravo comandante può essere burbero, ma non è mai arrogante.

giovedì 5 marzo 2009

Cernia al forno con patatine

Siamo all'ancora in rada, a riva c'è la barchetta di un pescatore e della gente radunata intorno. Incuriositi prendiamo il tender e scendiamo a terra a dere un'occhiata. ... Meraviglia!!! Tra le cassette messe in bella mostra sul paiolato spicca una bella cernia, piccolina, ma dall'aspetto appetitoso. Il pescatore è gentile e si offre di pulirla e tagliarla a filetti. ... Affare fatto, e dopo 10 minuti siamo di nuovo in barca con il prezioso pacchetto tra le mani.
Scendiamo sotto coperta ed accendiamo subito il forno per portarlo alla temperatura di 220°C. Intanto prepariamo una pirofila, ungiamo uniformemente il fondo e vi posiamo i filetti di cernia. Un pizzico di sale e pepe, poi prendiamo due patate di medie dimensioni e le tagliamo a dadini, ponendole a copertura dei filetti . Tagliamo infine un pomodoro a fette rotonde, che mettiamo sopra le patate. Una manciata di pressemolo ed erba cipollina, ancora un pizzico di sale e ... il forno è caldo! Inseriamo la pirofila e aggiustiamo il timer a 25 minuti, poi apriamo una bella bottiglia di bianco, appena uscita dal pozzetto frigo, ci riempiamo un bicchiere e saliamo in coperta a gustarci la brezza salmastra ed il sole, mentre aspettiamo che il pranzo sia pronto.
Dopo circa 15 minuti andiamo a dare un'occhiata e ne approfittiamo per spruzzare un pò di vino bianco sopra le patatine. Attendiamo ancora 10-15 minuti e ... il pranzo è servito!

mercoledì 25 febbraio 2009

Che ne dite di una spaghettata in mezzo al mare?



Parliamo di ... panza!

E' bello navigare per calette, un bel tuffo, una nuotata e poi, belli freschi, si torna sotto il tendalino a godersi la natura. Se poi sotto il tendalino ci troviamo un bel piatto di spaghetti alici e capperi ed un buon bicchiere di vino ... cosa vogliamo di più dalla vita? (Prima di rispondermi: "un Lucano", gustatevi la pasta).

Per realizzare il sogno (per due persone) occorre: uno spicchio d'aglio, un pugno di capperi, sei filetti di alici ed un barattolo di conserva di pomodoro. Ovviamente olio, sale e 200 grammi di spaghetti (se avete fame anche 250 grammi) e, se vi piace, un poco di peperoncino.

Tutto pronto?

Mettete a bollire l'acqua e, contemporaneamente fate imbiondire l'aglio in una padella con due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva. Quando l'aglio è dorato toglietelo ed aggiungete metà dei capperi e metà dei filetti di alice che, nel frattempo, avrete tagliato a piccoli dadini. Amalgamate il tutto con un cucchiaio di legno. Dopo qualche minuto aggiungete il pomodoro, salate e, se avete scelto di aggiungere un pò di peperoncino .... questo è il momento giusto. Fate cuocere per circa 10 minuti, poi aggiungete il resto dei capperi e delle alici e fate cuocere per ulteriori 10 minuti.

Scolate la pasta che, tra una rimestata ed un ritocco al sugo, avrete messo nell'acqua bollente e fatela saltare nella padella con il sugo.

Amalgamate il tutto e versate in una terrina per spaghetti.

Buon appetito e ... fatemi sapere se vi è piaciuta.

P.S.: Per il vino? A me piace un bel Muller Thurgau.

giovedì 19 febbraio 2009

Vorrei essere li


In questo momento vorrei essere lì, in quel posto incantato, baciato dal sole e carezzato dal vento.

Vorrei essere lì, dove le onde ti dondolano dolcemente come un bimbo nella culla.

Vorrei essere lì, dove l'armonia della natura infonde allegria ed ogni giorno è diverso e più bello.

Vorrei essere lì, seduto con lo sguardo perso verso l'orizzonte, dove il blu del cielo si confonde con il mare.

Vorrei essere lì, dove il lavoro nobilita e non uccide, dove insieme si produce per il domani dei figli, dove la natura è ancora un bene prezioso, da amare e rispettare.

Ma allora, .... perchè continuare a stare qui, quando potrei essere lì?

martedì 17 febbraio 2009

Il mare

Mi capita spesso di pensare al mare, soprattutto quando non posso essere lì.


Il solo pensiero mi mette di buon umore. Nella mente si affollano ricordi, programmi, rotte, desideri, cose realizzate e da realizzare. E piano, piano comincio a sentire il fruscio del vento, il suono delle onde che frangono sulla scogliera. Sento l'odore della salsedine nell'aria. Tutti i miei sensi mi portano in una baia incantata ... e le difficoltà della vita quotidiana diventano, come d'incanto, minuzie!
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